Una storia rocambolesca - chi è morto?
Inviato: 15 mag 2017, 22:23
E' mattina presto e sono appena arrivato sotto casa di Andrea (Molonovo) pronto per partire per una giornata di pesca all'isola del Giglio come ai vecchi tempi. La macchina è stracarica ci entriamo per un pelo, portiamo attrezzatura per 10 ma in due non si fa neanche un mezzo marinaio.
Andre naturalmente scende col il suo puntuale ritardo, e dopo poco si parte.
Tra una chiacchera e un discorso arriviamo a P.S.Stefano , parcheggiamo velocemente la macchina e via a fare i biglietti per il traghetto.
Montiamo sulla nave, una risata, una cacata e senza accorgersene arriviamo in Giglio. Il porto si presenta come sempre in questo periodo, un maliconico accogliente paesino.
Voliamo in casa, indossiamo le mute, quattro balzi e giu' in mare.
E' inizio mattinata e gia' arriviamo alle Scole, due piccoli isolotti di granito alti una quindicina di metri e lunghi una cinquantina, l'acqua è limpida e il mare è calmo, forse non sará la giornata più pescosa della vita ma so che ci divertiremo.
Pedagno il mio pallone nel mezzo agli isolotti e iniziamo la pescata. Passa un ora, passano due ore, passano tre ore, ne passano quattro e decidiamo di dividerci, io sono stanco, lascio Andrea proseguire senza guardare la sua direzione, e ne approfitto per salire a scaldarmi e riposarmi alle spalle di uno di questi isolotti.
Sembra tutto tranquillo, dei sub davanti a me stanno preparando l'attrezzatura per immergersi, è una tipica giornata di Maggio, il cielo ha acquistato un azzurro vivace e il sole inizia a donare i suoi colori estivi. Un lungo gommone grigio con a bordo due persone gira in quá e la, chissà chi sono, uno mi pare di conoscerlo ma non ne sono sicuro, mi sa che è Alberto, ma l'altro vestito di blu?
Ormai si sarà fatta l'ora di pranzo, il sole mi ha scaldato abbastanza e decido di ributtarmi in mare. Mi preparo, mi tuffo e mi avvio verso il pallone...
Alzo la testa sicuro del punto in cui avevo lasciato il pallone, ma la boa non c'è piu', li vicino, a poche decine di metri, c'è un altro gruppo di sommozzatori, strano penso, in quel punto non ci sono quasi mai!
Realizzato che il pallone non c'è piu', faccio mente locale, e penso immediamente, guarda quel demente di Andrea che pensando di farmi un favore si' e' riavviato al porto togliendomi l'orologio. E ora come faccio a sapere che ore sono? Per il traghetto come faccio? Tocca tornare indietro anche a me...
Affranto per la pescata troncata a metà mi indirizzo pinna pinna verso il molo rosso che a malapena intravedo in lontananza.
Dopo qualche centinaio di metri tra un pensiero e una bestemmia nei confronti di Andrea, sento in lontananza un motore che si avvicina. Alzo la testa e penso, chi e' quest'imbecille che viene a tutta velocità verso di me? E' Alberto con il gommone grigio che vi dicevo prima, e accanto a lui c'è un ragazzo sui 25 vestito tutto di blu scuro che mi indica... tra me e me penso ma che vogliono questi due?
Il gommone è ormai a pochi metri e i personaggi iniziano a sbracciare e a chiamarmi per nome, Stefano Stefano...
Il tempo di chiedermi come facessero a sapere il mio nome che realizzo che il ragazzo vestito di blu era in realtà uno in divisa.
Affannati si avvicinano e iniziano ad imprecare farneticando un misto di parole boa morto sommozzatori amico...
A quel punto mi tolgo la maschera, e dico con aria insofferente, chi è morto scusa? Pochi millesimi di secondi e inizio a capire che il sub che stavano cercando aveva un amico di nome Andrea, e forse forse quel sub ero io.
Insomma volete sapere com'era andata?
Ecco la storia più rocambolesca che potesse capitarmi:
Avevo lasciato il pallone dalla mattina nel solito punto, pescando con il pallone di Andrea in coppia.
Essendo l'isola molto piccola, le barche che erano passate per piu' volte durante le 5 ore di pesca avevano avvertito un gruppo di sub che si stava immergendo li vicino. I sub allora avevano deciso di loro iniziativa di salpare il mio pallone, dando successivamente l'allarme generale alla Guardia Costiera per sub disperso. La guardia costiera dopo aver contattato la sede di Livorno, aveva smobilitato diverse imbarcazioni tra le quali il gommone ed altre due barche, io invece ero a 40 metri dal pallone, dall'altra parte dell'isolotto a prendere il sole e mangiarmi una banana sullo scoglio.
Tornato in porto scortato dalla guardia, mi volevano affibbiare 2000 euro e rotti di multa. Hanno interrogato me e Andrea in stanze separate, neanche fossimo narcotrafficanti, finchè non hanno capito che l'allarme era stato provocato non per colpa mia, che io ero sullo scoglio a 40 metri dal pallone, pertanto in piena norma e che solo un susseguirsi di casualità avevano generato un finto morto.
E'già la seconda volta che mi danno per sub morto, ma quella ve la racconto domani.
Andre naturalmente scende col il suo puntuale ritardo, e dopo poco si parte.
Tra una chiacchera e un discorso arriviamo a P.S.Stefano , parcheggiamo velocemente la macchina e via a fare i biglietti per il traghetto.
Montiamo sulla nave, una risata, una cacata e senza accorgersene arriviamo in Giglio. Il porto si presenta come sempre in questo periodo, un maliconico accogliente paesino.
Voliamo in casa, indossiamo le mute, quattro balzi e giu' in mare.
E' inizio mattinata e gia' arriviamo alle Scole, due piccoli isolotti di granito alti una quindicina di metri e lunghi una cinquantina, l'acqua è limpida e il mare è calmo, forse non sará la giornata più pescosa della vita ma so che ci divertiremo.
Pedagno il mio pallone nel mezzo agli isolotti e iniziamo la pescata. Passa un ora, passano due ore, passano tre ore, ne passano quattro e decidiamo di dividerci, io sono stanco, lascio Andrea proseguire senza guardare la sua direzione, e ne approfitto per salire a scaldarmi e riposarmi alle spalle di uno di questi isolotti.
Sembra tutto tranquillo, dei sub davanti a me stanno preparando l'attrezzatura per immergersi, è una tipica giornata di Maggio, il cielo ha acquistato un azzurro vivace e il sole inizia a donare i suoi colori estivi. Un lungo gommone grigio con a bordo due persone gira in quá e la, chissà chi sono, uno mi pare di conoscerlo ma non ne sono sicuro, mi sa che è Alberto, ma l'altro vestito di blu?
Ormai si sarà fatta l'ora di pranzo, il sole mi ha scaldato abbastanza e decido di ributtarmi in mare. Mi preparo, mi tuffo e mi avvio verso il pallone...
Alzo la testa sicuro del punto in cui avevo lasciato il pallone, ma la boa non c'è piu', li vicino, a poche decine di metri, c'è un altro gruppo di sommozzatori, strano penso, in quel punto non ci sono quasi mai!
Realizzato che il pallone non c'è piu', faccio mente locale, e penso immediamente, guarda quel demente di Andrea che pensando di farmi un favore si' e' riavviato al porto togliendomi l'orologio. E ora come faccio a sapere che ore sono? Per il traghetto come faccio? Tocca tornare indietro anche a me...
Affranto per la pescata troncata a metà mi indirizzo pinna pinna verso il molo rosso che a malapena intravedo in lontananza.
Dopo qualche centinaio di metri tra un pensiero e una bestemmia nei confronti di Andrea, sento in lontananza un motore che si avvicina. Alzo la testa e penso, chi e' quest'imbecille che viene a tutta velocità verso di me? E' Alberto con il gommone grigio che vi dicevo prima, e accanto a lui c'è un ragazzo sui 25 vestito tutto di blu scuro che mi indica... tra me e me penso ma che vogliono questi due?
Il gommone è ormai a pochi metri e i personaggi iniziano a sbracciare e a chiamarmi per nome, Stefano Stefano...
Il tempo di chiedermi come facessero a sapere il mio nome che realizzo che il ragazzo vestito di blu era in realtà uno in divisa.
Affannati si avvicinano e iniziano ad imprecare farneticando un misto di parole boa morto sommozzatori amico...
A quel punto mi tolgo la maschera, e dico con aria insofferente, chi è morto scusa? Pochi millesimi di secondi e inizio a capire che il sub che stavano cercando aveva un amico di nome Andrea, e forse forse quel sub ero io.
Insomma volete sapere com'era andata?
Ecco la storia più rocambolesca che potesse capitarmi:
Avevo lasciato il pallone dalla mattina nel solito punto, pescando con il pallone di Andrea in coppia.
Essendo l'isola molto piccola, le barche che erano passate per piu' volte durante le 5 ore di pesca avevano avvertito un gruppo di sub che si stava immergendo li vicino. I sub allora avevano deciso di loro iniziativa di salpare il mio pallone, dando successivamente l'allarme generale alla Guardia Costiera per sub disperso. La guardia costiera dopo aver contattato la sede di Livorno, aveva smobilitato diverse imbarcazioni tra le quali il gommone ed altre due barche, io invece ero a 40 metri dal pallone, dall'altra parte dell'isolotto a prendere il sole e mangiarmi una banana sullo scoglio.
Tornato in porto scortato dalla guardia, mi volevano affibbiare 2000 euro e rotti di multa. Hanno interrogato me e Andrea in stanze separate, neanche fossimo narcotrafficanti, finchè non hanno capito che l'allarme era stato provocato non per colpa mia, che io ero sullo scoglio a 40 metri dal pallone, pertanto in piena norma e che solo un susseguirsi di casualità avevano generato un finto morto.
E'già la seconda volta che mi danno per sub morto, ma quella ve la racconto domani.