Un solo respiro, una sola freccia, una sola possibilità Una passione UNICA È la Pesca in Apnea, molto più di una disciplina...

Davide e Golia

Racconti delle nostre sortite
Rispondi
ATTENZIONE
Hai visto 1 topic su un massimo di 5, al termine dei quali dovrai registrati o effettuare il login per continuare a leggere.
Avatar utente
trikuspide
Sgaina dentici
Sgaina dentici
Messaggi: 588
Iscritto il: 26 gen 2017, 15:20
Per gli amici: trik

Davide e Golia

Messaggio da trikuspide »

Davide e Golia
Tik-tak-tik-tak, la lancetta dell'orologio appeso alla parete scandisce lenta gli ultimi secondi di una stagione di pesca che non sarà ricordata per l'abbondanza di prede, ma di certo per la qualità di alcuni incontri e per l'eccezionalità di qualche cattura.
A casa di mia madrina , seduto comodamente sul sofà ripercorro con la mente tutti gli attimi di pesca a comporre il mosaico dell'estate appena trascorsa.
Gente semplice e schietta mia madrina e mio padrino, persone che vengono da un mondo rurale che oggi non esiste più, fagocitato dall'odierna era tecnologica e dalla globalizzazione che ha ucciso le tradizioni locali.Non so come spiegarlo, ma frequentare la loro casa, giovarmi del reciproco affetto che ci lega mi rinfranca l'animo, mi rilassa e tante volte mi ha preparato alla pesca, donandomi la necessaria serenità grazie alle sensazioni positive vissute in quell'ambiente.
L'Antefatto
Mettà agosto, una delle prime mareggiate estive rimescola il bassofondo dopo un lungo periodo di mare calmo, mi ritrovo in acqua e, non più abituato a quelle condizioni, son lì che cerco di organizzare le idee quando vedo una sagoma infilarsi tra due massoni, neanche il tempo di puntare il fucile che il pescione, a due metri da me, già aveva fatto capolino e scorto il brandeggio parte in una frazione di secondo lasciandomi intravedere soltanto il suo grande occhio, la sagoma possente e la coda un po' consumata nel lobo inferiore. La scarica di adrenalina ricevuta dall'improvvisa apparizione, mi lascia sconvolto, devono passare diversi minuti prima di calmare il mio cuore e riabbassare i livelli di pressione arteriosa; quella pescata finirà con la cattura di un sarago da doppia porzione e con l'avvistamento del grosso pesce stimato sui 4 kg.

Settembre,
i soliti problemi familiari mi portano in città,è da un po' che non bagno le pinne e le previsioni mettono un'alzata
di mare per l'indomani, sbrigo le beghe in mattinata e mi libero dalle donne di famiglia che avrebbero preteso di bloccarmi
ancora a lungo.
E'mattino, non presto, voglio sincerarmi direttamente delle condizioni del mare: credo di non essere mai entrato in condizioni simili; inutile dirlo , sono sul tratto di costa dove in agosto avevo visto quella grossa spigola, il mare è lo stesso l'intensità del moto ondoso è però il doppio.
Dopo tutto quello che ho fatto per essere lì di certo non rinuncio...percorsi i primi 10 m, però, mi volgo verso il punto di
entrata e guardando la terra ferma mi chiedo se non sia il caso di uscire...bhè ormai l'attrezzatura è bagnata, è quindi doveroso cercare di capire come venire a capo della non facile situazione. Da dentro osservo il ritmo ed il frangere delle onde, ogni 4 secondi sono investito dal flusso, sotto la superficie i cespi di posidonia frustano energicamente il fondo il tutto in un'atmosfera irreale.Mi accorgo così di trovarmi in una sorta di grande canalone, le nottate trascorse in spiaggia a guardare le canne ed il ricordo delle cose apprese come pescatore di surf casting adesso mi tornano utili;sì, è proprio così,alla mia sinistra una vasta zona di frangenza, il tratto in cui mi trovo un'amplissimo canalone ed alla mia destra un centinaio di metri più in là l'altra zona di frangenza...adesso so che potrò battere l'ampia zona centrale tanto più che non è percorsa da forti correnti.
A questo punto mi avvalgo di tutta l'esperienza acquisita negli anni addietro come pescatore di spinning, in questa tecnica appunto trovandosi a pescare in luoghi simili si sondano i bordi dei canaloni perchè è lì che i predatori portano loro agguati. Sul lato destro il torbido mi impedisce di vedere la punta del mio 70ino impugnato col gomito arretrato, nulla da fare vado quindi sul lato opposto risalendo la corrente e la visibilità è decisamente migliore;
ad un primo aspetto un sarago sopravviverà solo perchè scorto in ritardo,poi, dopo diverse discese deserte,scorgo una tettoia di grotto che forma un'ampia e buia "caverna, mi preparo e plano andandomi ad imbucare come
fossi un polpo nella sua tana.
Solo pochi secondi e dal largo a mezz'acqua vengo puntato da una bella spigola che arriva in abbrivio ed avanza con impercettibili colpi di coda, è tranquilla di faccia a due metri dalla punta dell'asta, si fa sotto ancora adesso è ad 1,5m sempre di muso, io sono di pietra immobile nell'ombra ed estremamente mimetico quand'anche ve ne fosse bisogno, so che non può vedermi , il cuore non fa un battito in più anche se con quel fuciletto monoelastico da 16mm tirato a f.a. 3,3 ed asta leggera da 6mm non ho il coraggio di tirarla in testa, a prendere una parte dura c'è il rischio che l'asta rimbalzi... dovrei spararle in bocca, penso, ma a braccio piegato non posso avere la precisione che mi serve; lei rompe gli indugi e mi toglie dagli impicci, si gira lenta dandomi il fianco.
L'asta la passa per mettà, l'animale si capovolge di fianco e crolla al fondo di sasso fulminata da un fortunato tiro alla spina centrale. Scendere raccoglierla e portarmi in una zona meno rischiosa è un tutt'uno, non l'ho ancora sfiocinata che la stimo di 4,5kg, anche 5kg ad essere generosi.
In realtà il mare è stato generoso con me e pretendere di più sarebbe da ingrato, esco ed a terra noto che anche questo pesce come quello visto ad agosto ha il lobo inferiore della coda consumato...chissà?...ma a me piace pensare che si tratti dello stesso
esemplare.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.


Bartolomeo, Sicilia
Avatar utente
morgansub
Ammazza saraghi
Ammazza saraghi
Messaggi: 273
Iscritto il: 19 dic 2015, 12:24
Per gli amici: il pirata
Età: 57
Contatta:

Davide e Golia

Messaggio da morgansub »

:clap :clap :clap :clap :clap


Dario, Napoli - Collesalvetti (LI)

“Dopo l’istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare, non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima.”
J. Yves Cousteau
Rispondi