Un solo respiro, una sola freccia, una sola possibilità Una passione UNICA È la Pesca in Apnea, molto più di una disciplina...

Lupo solista. ( scusate l' o.t.)

Racconti delle nostre sortite
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trikuspide
Sgaina dentici
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Lupo solista. ( scusate l' o.t.)

Messaggio da trikuspide »

Lupo solitario

E' sabato sera e ci si organizza per la battuta di domani, pochi compagni fidati saranno i protagonisti dell'avventura di domenica .
Partire presto non serve, l'anticiclone depositerà sul terreno tanta di quella rugiada da inzuppare tutto...aspetteremo che il tiepido sole della tarda mattina asciughi lo scenario di caccia.
Giunti sul posto prescelto risaliamo silenziosi una strada sterrata che si inerpica su per un canalone e le abbondanti tracce fresche ci fanno sperare per il meglio...
giunti a metà strada ci si divide Giuliano fa da capobranco e guida dei cani con in testa “Piridda”,la nostra punta di diamante, Francesco a mezza costa ed io e Giovanni in alto a presidiare il crinale in cima al canalone.
Dalla nostra posizione si gode di una vista stupenda, lo sguardo spazia da un lato sui colori pastello del sottostante bosco e dall'altro su valli e colline e poi giù per il fiume fino a giungere a quello che è sempre stato scenario di mille altre avventure il nostro amato mare con in fondo le isole Eolie a far da cornice allo scenario.
Mentre discutiamo sotto voce con Giovanni su dove poter trovare il branco dei cinghiali veniamo sorpresi dalla chiamata di Giuliano che ci avvisa dell'abbaio a fermo di “Piridda” che ha trovato le prede....ridiscendiamo trafelati dritti giù per il canalone fino a trovare gli altri già posizionati: al centro sopra il covo delle fiere, Francesco controlla tutta la parte alta del canalone; Giuliano è sul fianco destro, incrociandolo a gesti gli faccio capire che con Giovanni scenderemo in basso per chiudere le altre vie di fuga là dove la stradella incrociava alcuni trottatoi visti mentre salivamo;
ci posizioniamo in una curva da dove controlliamo le due braccia della stradina, passa poco tempo che la preda fa la prima mossa e parte decisa verso il basso...a quel punto Giovanni mi cede il fucile invitandomi ad andare giù seguendo l'abbaio della muta dei cani, vado veloce seguendo la direzione dei latrati capisco che incrocerò il cinghiale/i più in basso , affretto il passo ho già affiancato preda ed inseguitori avvantaggiato dalla direzione della stradella, supero la canizza , le gambe scricchiolano affaticate dalle cinque ore di pesca del giorno precedente, il cuore è a mille come quando, poco più che ragazzino venivo sorpreso dal frullo improvviso dei cotorni; comincio ad avvertire il trambusto di rami spezzati e rumore di fronde travolte da quello che dev'essere un grosso esemplare...ci siamo, insieme convergiamo sul punto dove i trottatoi attraversano lo stradello ...cammino parallelo allo sfrasco cercando di fare meno rumore possibile quando tutto si ferma e poco dopo l'abbaio a fermo della muta dei cani mi fa capire che “lui” ha capito tutto....
maledizione!....mi ha sentito...
passano pochi minuti e tutti convergono sulla nuova posizione Giuliano entra nel folto a dare manforte ai cani io e Giovanni teniamo la posizione Francesco torna in alto...
la fiera si è arroccata , la presenza di Giuliano non basta per farla ripartire...Giovanni decide di andargli a dare aiuto e va disarmato a fare da battitore lasciandomi il fucile per presidiare la parte bassa del canalone.
“Bene”... penso... “il cinghiale, che in questo momento monitora i nostri spostamenti, non sa contare e, sentendo tutti gli altri risalire crederà di certo di avere via libera dal mio lato....farò da lupo solista...gli altri aiutati dai cani lo spingeranno nella mia direzione....a quel punto l'unico imperativo sarà: non farsi sentire!”
Passano i minuti mentre la lotta nel folto si inasprisce oltre misura: l'abbaio della muta dei cani spalleggiati da Giuliano e Giovanni non sortisce subito gli effetti sperati e tutto contribuisce ad alzare la tensione...infine una mossa azzardata di Giuliano spezza gli equilibri ed il signore del bosco riparte in basso. Avvertito dal mutare della canizza e dalle urla dei battitori capisco che è il mio momento...”ci siamo” ....mi dico...dalla semi curva in cui mi trovo controllo ben cinque trottatoi di nuovo lo sfrasco rumoroso della fiera nel folto mi fa percepire secondo per secondo la sua posizione è diretta più giù sugli ultimi trottatoi, l'istinto mi dice di spostarmi per garantirmi un tiro ancora più ravvicinato...ma con la ragione ed il ricordo della precedente esperienza mi impongo l'immobilità...”preferisco tirare un po' più da lontano“ ...penso.. “piuttosto che bruciare una seconda occasione”.
Nonostante tutto, il nero bestione mi appare inatteso sulla stradina, il tempo di brandeggiare che è partito come un treno verso il basso , è quasi di coda ma per un secondo gli scorgo il grugno, la botta istintiva lo raggiunge facendolo crollare in un fragoroso tonfo...
Il re della macchia è caduto!
Ancora una volta per onorare l'antico rituale trasmessoci dalla notte dei tempi dai nostri antenati.
Mi avvicino rapido per controllare se sia il caso di dare un secondo colpo, ma dai movimenti scomposti dell'animale noto che non ha più il governo del capo, cede lo scettro!
...E mi ritrovo unico testimone di questo suo ultimo momento, la cosa mi induce in un profondo rispetto verso un avversario che tanto abilmente ha tenuto in scacco così tanti avversari..
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Bartolomeo, Sicilia
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morgansub
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Messaggio da morgansub »

:clap :clap :clap


Dario, Napoli - Collesalvetti (LI)

“Dopo l’istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare, non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima.”
J. Yves Cousteau
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